Il 35° anniversario della pellicola attraverso cui Terminator ha fatto il suo esordio nel nostro immaginario è stato decisamente scoppiettante. Non solo sul grande schermo, dove James Cameron è tornato ad occuparsi della sua creatura producendo Dark Fate, nuovo capitolo diretto da Tim Miller che ignora tutto quello avvenuto dopo Terminator 2, come se la continuity del franchise non fosse già abbastanza complicata.

Le celebrazioni sono arrivate anche sugli scaffali delle fumetterie, dove Saldapress – attuale detentrice dei diritti Dark Horse – non ha perso occasione per concedere il giusto spazio al cyborg reso celebre dalle glaciali sembianze di Arnold Schwarzenegger, confermandosi per altro come una delle realtà editoriali più interessanti in circolazione – ma questa è un’altra storia di cui parleremo a breve.

Il primo fuoco d’artificio è stato Terminator – 35° Anniversario, volume reso riconoscibile da una scintillante copertina rigida cromata che raccoglieva al suo interno due nuove storie ambientate nell’universo narrativo dominato da Skynet. Un antipasto che è servito a far venire l’acquolina in bocca agli appassionati prima del ritorno di una serie regolare dedicata a Terminator, disponibile da alcuni giorni in edicola (almeno in quelle sopravvissute) e in fumetteria.

Il primo numero raccoglie con i capitoli 1 e 2 di Terminator 2029, mini-serie che costituisce la prima parte di una storia destinata a vedere la conclusione nei prossimi due albetti che includeranno anche Terminator 1984, prosecuzione naturale della vicenda. Protagonista di questa avventura a cavallo di due millenni sono Paige e Ben, sopravvissuti umani nonché vedette di uno dei numerosi accampamenti della resistenza sparsi per gli USA, sorpresi nottetempo dall’arrivo dall’assalto di un nuovo modello di Terminator dalle fattezze umane – ricorda nulla?!

Pur sfoggiando una spiccata vocazione all’azione (si tratta pur sempre di una serie ambientata nell’universo narrativo di Terminator) questa nuova incarnazione fumettistica delle vicende legate al destino dei Connors non rifugge i momenti di riflessione. L’epopea della coppia Paige e Ben è prima di tutto umana: vale la pena amarsi quando in ogni istante si è a un robot assassino di distanza dall’estinzione? Un dubbio non condiviso da tutti i loro compagni dietro le barricate, ma che contribuisce a rendere di sicuro più interessanti, incerte e palpabili le esplosive scene di azione che seguono i rari e precari momenti di quiete.

Quello che potrebbe all’apparenza sembrare il canovaccio standard di una serie d’azione viene tuttavia scaraventato in aria dal colpo di scena che chiude il primo albetto e incastra la trama nel classico flusso di paradossi temporali che caratterizza da sempre il franchise. Una mossa che era lecito attendersi, ma che tuttavia arriva quando quasi non ce la si aspetta più, uno scoppio ritardato perfetto per innescare quell’effetto sorpresa che estenderà le sue diramazioni sui due albi successivi che ospitano le parti finali delle due mini-serie 2029 e 1984, costituendo di fatto un unico arco narrativo completo.

Questa nuova serie conferma Saldapress come una delle realtà editoriali più interessanti del 2019, il cui merito non è solo quello di aver proposto ottime serie e volumi, ma anche quello di aver avuto il coraggio di tornare in edicola, culla del fumetto popolare italiano ormai abbandonata sempre più a sé stessa anche dai grandi editori. E stando alle premesse, anche il 2020 di Saldapress si prospetta molto, molto avvincente.



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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